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“Indignez-vous”. Hessel resistere per creare

“Individuare e entrare a far parte di gruppi che si impegnano su una questione concreta, su un problema specifico da sbloccare”. E’ il consiglio che Stephane Hessel  porge a un ragazzo di vent’anni, che dalla platea della Sala congressi Intesa San Paolo ha descritto la propria difficoltà a trovare esempi positivi di “costruzione”, di incanalamento dell’indignazione. L’attivista politico e sociale francese – protagonista di un grande successo editoriale con il suo paphlet  “Indignez-vous”-  si è confrontato stamattina con Armando Spataro,  procuratore aggiunto a Milano, sul tema “L’educazione tra obbedienza e resistenza”.

L’energia delle idee di Hessel è quella di un giovane virgulto, a dispetto dei suoi 94 anni. “L’educazione non deve essere solo trasmissione di sapere – ha spiegato – ma anche di valori, deve stimolare lo spirito critico. E non solo: deve far sviluppare il senso di responsabilità per le azioni concrete”. Secondo l’analisi proposta dall’ospite transalpino, i giovani di oggi sono spesso guidati da preoccupazioni economiche, più che ideali. E subiscono gli effetti della manipolazione della pubblicità e della demagogia.

Spataro ha descritto le azioni ripetute di attacco ai principi democratici, in particolare in Italia, facendo riferimento soprattutto ai “continui attacchi alla magistratura, per i quali non possiamo non indignarci”. E il magistrato ha precisato di essere indignato per tante cose: per i cittadini nordafricani che sono lasciati fuori dai nostri  confini  nazionali, per quelli che muoiono in mare, “per come è vilipesa la scuola”, per i “voti a comando” dei parlamentari sule leggi sulla sicurezza.

L’esperto di terrorismo ha inoltre rivendicato il diritto-dovere dei magistrati di esprimere le proprie opinioni – oltre a “parlare con le sentenze” – sulle tematiche relative alla difesa dei diritti e delle istituzioni. “Non farlo è a mio avviso un atto di viltà”.

Sia Hessel che Spataro hanno fatto più volte riferimento al concetto di dignità della persona, inteso come limite invalicabile, oltre il quale è necessario che scatti la molla: “Quando la dignità non è rispettata, è il momento di indignarsi”, ha affermato Stephane Hessel che, dopo aver recitato una poesia di Rimbaud, ha concluso l’incontro citando una sorta di aforisma, contenuto nel suo libro. Che dice : “Resistere significa creare; creare significa resistere”, a significare l’importanza della difesa dei diritti fondamentali, presupposto imprescindibile per la costruzione di qualsiasi feconda “costruzione” morale e sociale.

Ermanno Forte, Master in Giornalismo di Torino

Cosa e' Biennale Democrazia?
Biennale Democrazia è un laboratorio pubblico permanente, radicato nel territorio e rivolto alle grandi dimensioni della politica odierna, aperto al dialogo, capace di coinvolgere i giovani delle scuole e delle università e destinato a tutti i cittadini. Il progetto si articola in una serie di momenti preparatori e di tappe intermedie - laboratori per le scuole, iniziative destinate ai giovani, workshop di discussione, proposte specifiche - che culminano, ogni due anni, in cinque giorni di appuntamenti pubblici: lezioni, dibattiti, letture, forum internazionali, seminari di approfondimento e momenti diversi di coinvolgimento attivo della cittadinanza.
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  • Biennale Democrazia 2009
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