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Il dialogo complesso tra Stato e Chiesa

traniello

Stato Italiano e Chiesa Cattolica, un cammino difficile ma proficuo. Di questo hanno parlato ieri sera al teatro Gobetti lo storico Francesco Traniello, il ricercatore Benedetto Ippolito e il giurista Sergio Lariccia nel corso della conferenza:”Stato e Chiesa Cattolica dopo l’Unità: poteri in contrasto”. Lo storico Traniello ha presentato l’Italia pre e post-unitaria come una realtà peculiare nell’Europa del tempo, che nasceva dalla fusione di piccoli stati a religione cattolica predominante.

I rapporti tra Chiesa e Stato italiano sono nati da un presupposto duplice, ben chiaro alla classe dirigente liberale: la necessità di confrontarsi anche duramente con il papato, che fino al 1870 era titolare del potere religioso e politico sul suo territorio; e la volontà di non portare il conflitto alle estreme conseguenze, visto che l’Italia era un paese a maggioranza cattolica.

Il giurista Lariccia si è soffermato di più sulle questioni del diritto che hanno attraversano il cammino dei rapporti tra Stato e Chiesa. A partire dallo Statuto Albertino, attraverso la legge delle Guarentigie, i Patti Lateranensi (1929) e il concordato rinnovato nel 1984. Quest’ultimo citato per i passi avanti verso la libertà di insegnamento, visto che ha sancito che il fine ultimo della didattica nelle scuole pubbliche non è la religione cattolica.

Il ricercatore Ippolito ha sottolineato come dal “Non Expedit” (il divieto per i cattolici di occuparsi di politica), il cammino dei rapporti tra Chiesa e Stato Italiano sia oggi migliorato, fino all’invio da parte del Papa Benedetto XVI di un messaggio di auguri allo Stato Italiano, donato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Francesco Riccardini,  Master in Giornalismo di Torino

 

Il suono della democrazia di Daniele Silvestri

daniele silvestri – scotch

“La musica ha molto a che vedere con la democrazia. È uno dei linguaggi che più accomunano le persone: ci trasporta e ci aiuta a vivere, stimola l’empatia”.

Così Daniele Silvestri apre – al Teatro Carignano – il primo appuntamento de “Il suono della democrazia”, una serie di incontri promossi dalla Biennale sul tema della musica come mezzo di condivisione, di creazione del sentire comune .

Dialogando con Giovanna Zucconi, il cantautore si avventura in un percorso fatto di associazioni di idee, di riflessioni su come cambiano l’Italia e la sua musica. E di ricordi, che viaggiano lungo una lista delle canzoni che più hanno influenzato la sua idea di democrazia.

“Quando ero piccolo, chiedevo sempre ai miei genitori di farmi ascoltare La cancion del poder popolar degli Inti Illimani. Non sapevo nulla di loro, delle loro idee; non sapevo che – suonando in concerto a Roma mentre a Santiago si consumava il golpe di Pinochet –  si erano ritrovati esuli in Italia. Eppure, ascoltando quella canzone, avevo d’improvviso la sensazione di essere in marcia insieme a migliaia di altri, con una sola direzione”.

La playlist che risuona dagli amplificatori del Carignano è un viaggio dai mangiadischi ai lettori mp3: Contessa di Paolo Pietrangeli, Le mantellate di Gabriella Ferri, La Libertà di Giorgio Gaber, La storia siamo noi di De Gregori, fino a Io diventerò qualcuno di Caparezza.

Questo, per Daniele Silvestri ,è il suono della democrazia: la musica come canale privilegiato per arrivare – prima che alla testa – al cuore, all’anima di chi l’ascolta. “La musica, specie quando è fatta di ritmo, è prima di tutto un fatto fisico. E proprio per questo, rispetto ad altre forme espressive, ha una marcia in più: perché, invece di parlare solo all’intelletto, parla alla circolazione sanguigna, alla materia di cui siamo fatti”

Daniele poi si siede al pianoforte e suona Le Navi, pezzo d’apertura del suo ultimo album: “una canzone di disperazione e di speranza: quelle di chi ha il coraggio di salire su un barcone con la propria famiglia per cercare un’altra vita”.

E accenna Io non mi sento italiano di Gaber e la sua Precario è il mondo. Concludendo idealmente con le parole di Questo paese, brano di chiusura del suo nuovo lavoro:”la grandezza di questo paese non è più nelle piazze, non è nelle chiese; non è Roma di marmi, fontane e potere, né Milano tradita da chi se la beve.”

 

Antonio Storto –  Master in giornalismo di Torino

La mappa del potere in Italia. Il capitalismo secondo Boeri e Dragoni

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Chi detiene il potere economico oggi in Italia? E perché il nostro paese sembra vivere in una fase di perenne stagnazione? Queste le domande a cui hanno cercato di rispondere Tito Boeri, professore di Economia del lavoro alla Statale di Milano e firma de La Repubblica assieme a Gianni Dragoni, giornalista de Il Sole 24 ore. A moderare l’incontro di oggi pomeriggio al Teatro Gobetti, il direttore editoriale di Chiare Lettere, Lorenzo Fazio.

L’incontro si è aperto con una panoramica sulla classe politica e manageriale italiana, colpevoli, secondo Boeri, di essere legate a doppio filo tra loro. Dall’analisi del professore, emerge l’immagine di una classe politica numerosa, strapagata ma impreparata (nel 2006 solo 2/3 dei parlamentari possedeva una laurea). I manager, dal canto loro, sono sempre più legati a quello che Boeri chiama “modello fedeltà”. Sono quei manager che vengono dalle grandi famigli di imprenditori come i Ligresti, i Pirelli, i Benetton e che – a detta di Gianni Dragone – tessono la ragnatela di relazioni che avvolge l’intero settore economico e ne ostacola la crescita.

Le soluzioni? Secondo Dragoni, c’è un estremo bisogno di internazionalizzazione che vada a scalfire “il muro del salotto buono dell’economia italiana” perché le imprese internazionalizzate sono quelle più efficienti. D’accordo Boeri, che suggerisce anche la creazione di Business School migliori e la diminuzione del fenomeno dei manager che scendono in politica per portare avanti soltanto i propri interessi.

 

Carlotta Addante, Master in Giornalismo di Torino

La neolingua della politica: l’analisi di Beccaria e Coletti

biennale

Alla degenerazione della vita politica del nostro Paese corrisponde una marcata degenerazione della lingua utilizzata dai politici italiani. E’ questo l’assunto di partenza da cui si è mossa l’analisi offerta al pubblico della Biennale Democrazia da Gianluigi Beccaria e Vittorio Coletti, durante l’incontro “La neolingua. Le parole della politica nell’era del Grande Fratello”. Sul palco del Teatro Gobetti, davanti ad una sala gremita – in gran parte da giovani – i due linguisti  hanno descritto, attraverso gli esempi più disparati di come si parla oggi nei palazzi della politica, una situazione desolante. (more…)

Mario Draghi e Roberto Benigni aprono Biennale Democrazia 2011

interrogativo

Mercoledì 13 aprile alle ore 15 il Governatore della Banca D’Italia, Mario Draghi dà ufficialmente avvio alla manifestazione con una lectio magistralis al Teatro Carignano.

Alle ore 21,30 al Palaolimpico Isozaki spettacolo ad accesso gratuito di Roberto Benigni, in scena con  “Tuttodante – Sesto Canto del Purgatorio”.
Biglietti per l’accesso in distribuzione sabato 9 aprile dalle 15 alle 17.

Mercoledì 13 aprile si alza il sipario sulla seconda edizione di Biennale Democrazia, la manifestazione culturale presieduta da Gustavo Zagrebelsky e organizzata dalla Città di Torino in programma a Torino fino al 17 aprile. Intitolato “Tutti. Molti. Pochi.” l’appuntamento è quest’anno dedicato al rapporto fra “il potere di tutti”, proprio della società democratica, e “i poteri di pochi”, cioè la crescente influenza esercitata dalle oligarchie nella nostra vita pubblica.

A dare ufficialmente il via alla rassegna sarà una Lectio Magistralis del Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, che salirà sul palco del Teatro Carignano alle ore 15 di mercoledì 13 aprile, insieme a Gustavo Zagrebelsky.
A seguire alle ore 21,30 i riflettori di Biennale Democrazia si accenderanno al Palaolimpico Isozaki, dove sarà di scena Roberto Benigni con “Tutto Dante – VI Canto del Purgatorio”, spettacolo a cui i torinesi potranno assistere gratuitamente.

Inizieranno così cinque giorni di laboratorio pubblico volto alla partecipazione attiva dei cittadini nella discussione sui principi fondativi, le tipologie, le prospettive e le dimensioni critiche della democrazia. Cinque giorni caratterizzati da centocinquanta appuntamenti fra incontri, lezioni, dibattiti, forum, letture e spettacoli, tutti a ingresso libero, con centocinquanta protagonisti della cultura nazionale e internazionale, a cui si aggiungono altri sessanta ospiti fra moderatori e giornalisti.

Tutti gli appuntamenti sono ad accesso libero fino a esaurimento dei posti disponibili, tranne i seminari ad iscrizione che vanno prenotati in base alle indicazioni nel programma. I tagliandi per accedere ai singoli incontri saranno distribuiti a partire da un’ora prima dell’evento davanti all’ingresso di ciascuna sede.

Il programma completo è consultabile online qui

Le biblioteche civiche per Biennale Democrazia

Le Biblioteche civiche torinesi collaborano a Biennale democrazia 2011.
Sul sito delle Biblioteche civiche è possibile consultare una bibliografia sui temi e sugli autori presenti nell’edizione di quest’anno.
La bibliografia è consultabile qui.
I libri potranno essere presi in prestito gratuito nelle diverse biblioteche civiche di zona.

I libri di Biennale Democrazia in offerta a 0,99 €

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In occasione della seconda edizione di Biennale Democrazia (Torino, 13-17 aprile 2011), l’intera collana dei libri “Biennale democrazia” è in offerta a 0,99 euro,

Aggiornamento programma

Aggiornamento programma

Si comunica che l’appuntamento “I lavoratori della conoscenza” con Dunia Astrologo e Riccardo Luna di sabato 16 aprile al Circolo dei Lettori in Sala Grande si svolgerà alle ore 15.00 anzichè alle ore 14.30.

Si comunica che gli incontri di Joan Wallach Scott sono annullati.

Seminari per bambini

edizione 2009

I bambini dai 6 agli 11 anni possono partecipare a Biennale Democrazia, insieme ai loro genitori, grazie al seguente laboratorio ad iscrizione:

RIFLETTERE SULLA DEMOCRAZIA
GIOCHI CON GLI SPECCHI E LA MAGIA DELLE IMMAGINI

a cura del Laboratorio Immagine 2 Iter – Centro di Cultura Immagine e Cinema di Animazione


Iscrizioni ai Seminari – ancora posti disponibili!

incontro

Ci sono ancora posti disponibili per alcuni seminari!
Le iscrizioni saranno chiuse mercoledì 13 aprile alle ore 12.00

Le iscrizioni ai seminari gestiti da Biennale Democrazia saranno aperte da lunedì 4 a domenica 10 aprile.

Il modulo di iscrizione è disponibile sotto la voce “Dove&Come”.

Si consiglia di iscriversi quanto prima, poiché saranno accettate le candidature secondo l’ordine cronologico di ricezione.


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Cosa e' Biennale Democrazia?
Biennale Democrazia è un laboratorio pubblico permanente, radicato nel territorio e rivolto alle grandi dimensioni della politica odierna, aperto al dialogo, capace di coinvolgere i giovani delle scuole e delle università e destinato a tutti i cittadini. Il progetto si articola in una serie di momenti preparatori e di tappe intermedie - laboratori per le scuole, iniziative destinate ai giovani, workshop di discussione, proposte specifiche - che culminano, ogni due anni, in cinque giorni di appuntamenti pubblici: lezioni, dibattiti, letture, forum internazionali, seminari di approfondimento e momenti diversi di coinvolgimento attivo della cittadinanza.
Galleria Fotografica
  • Biennale Democrazia 2009
  • Biennale Democrazia 2009
  • Biennale Democrazia 2009
  • Biennale Democrazia 2009

Hessel ai giovani: reagite per costruire insieme un futuro di libertà e giustizia

  Sono le parole di Stephane Hessel ad aprire l’assemblea di chiusura del Campus di Biennale Democrazia: “Non basta indignarsi, bisogna cercare insieme di costruire libertà e giustizia. L’impegno dei singoli non è sufficiente. Bisogna unirsi per chiedere giustizia. L’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia è un momento stupendo per ritrovarsi. Democrazia, in greco, vuol […]

Il rapporto finale della discussione informata sul federalismo

è possibile scaricare il documento con i risultati della discussione informata di Biennale Democrazia svoltasi da dicembre 2010 ad aprile 2011, a Torino e nelle città partner del progetto, Firenze e Lamezia Terme.   Scarica il documento

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